L'attesa delle fan italiane di Christian Grey è terminata. Il 3 luglio è sbarcato in tutte le librerie "Grey", il sequel della trilogia "Cinquanta sfumature di grigio", partorito dall'autrice londinese E.L.James. La nuova fatica della scrittrice anglosassone è la versione della storia d'amore e sesso che ha fatto impazzire le donne italiane e straniere nel 2012 raccontata, però dal multimiliardario con la passione per il sadomaso e l'hobby del BDSM Christian Grey. Il protagonista della trilogia e del nuovo libro interamente dedicato ai suoi pensieri, tra un volo in uno dei suoi aerei o jet privati e un incontro sadomaso e l altro, dirige un impero che comprende varie aziende che egli chiude seguendo unicamente il suo istinto. Inoltre, da buon calcolatore e maniaco del controllo, Christian cerca anche di fare del bene ai paesi sottosviluppati e ai nulla tenenti di Seattle per portarli dalla sua parte. Ma Mr Grey è anche altro. È un uomo oscuro, misterioso che ha alle spalle un'infanzia fatta di abusi e trascuratezze da parte di una madre poco presente e anaffettiva e un presente caratterizzato da un rapporto particolare con il cibo e con il sesso.
La scelta della James di offrire ai lettori una rilettura del primo romanzo dal punto di vista di Christian è senza alcun dubbio studiata e allo stesso tempo originale. Difatti, ciò la porta ad utilizzare un linguaggio più "crudo", diretto, al fine di avvicinarsi a quello che potremmo definire il funzionamento sessuale maschile. Come ben sappiamo, infatti, mentre la sessualità maschile è più immediata, lineare e mediata principalmente da elementi visivi, la sessualità femminile è più cerebrale e maggiormente guidata anche da elementi psicologici, relazionali ed emotivi. Sarebbe dunque interessante capire quante copie del romanzo che racconta la storia più hot degli ultimi anni saranno acquistate dagli uomini e quante dalle donne al fine di comprendere se questo nuovo romanzo ha un effetto anche sull'eccitazione maschile.
Ad ogni modo, tale successo di pubblico testimonia da un lato, quanto l'argomento sia interessante e, dall'altro lato, quanto sia ancora oggi fondamentale chiarire alcuni elementi costitutivi che vengono confusi e fraintesi dal grande pubblico. In questo senso, allora, quando parliamo di BDSM, pratica che molto spesso richiama, nell'immaginario collettivo, ad aspetti di tipo sadomasochistico, è importante sottolineare la presenza, tra i due ambiti, di molteplici differenze ravvisabili a più livelli: relazionale, individuale/intrapsichico e legale. Nello specifico, il termine BDSM, acronimo di Bondage e Disciplina (BD), Dominazione e Sottomissione (DS), Sadismo e Masochismo (SM), indica l'insieme di pratiche relazionali e/o sessuali che rimandano, in generale, ai concetti di dominazione e sottomissione. Tali pratiche, come ad esempio il Bondage, arte del legare, l'Ageplay, gioco di ruolo basato sulle differenti età, il Petplay, in cui il partner "sottomesso" impersona un animale domestico, etc., trasposte dal contesto consensuale tipico del BDSM, sono da considerarsi parafilie o vere e proprie violenze sessuali.
Le principali caratteristiche del BDSM, dunque, sono la consensualità, nel rispetto dell'individualità e dell'integrità fisica dei praticanti; l'utilizzo della safe word, una parola chiave che funge da codice per stabilire quando fermarsi; la flessibilità nei ruoli, in generale, nessun praticante BDSM è completamente "dominante" o "sottomesso" anche se, di norma, ciascun ruolo è espressione di una inclinazione personale destinata a essere duratura nel tempo; la soddisfazione reciproca, l'unione di due persone con preferenze BDSM, infatti, ha come principale scopo il raggiungimento di un piacere sessuale al quale si può arrivare solamente attraverso la soddisfazione del partner.
Per quanto riguarda le parafilie, invece, esse possono essere considerate come un insieme di manifestazioni della sessualità umana quali fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e sessualmente eccitanti, che in generale riguardano oggetti inanimati, la sofferenza e l'umiliazione di se stessi o del partner, bambini o altre persone non consenzienti. Quello che caratterizza tutte le devianze del comportamento sessuale, è un aspetto di fissità che obbliga l'individuo ad un determinato atteggiamento e l'interesse parafilico come unico o principale canale libidico attraverso il quale raggiungere la gratificazione sessuale. Specificatamente, nel sadismo sessuale parafilico, ciò che anima il soggetto è, evidentemente, la sensazione di controllo assoluto, di coercizione e di potere sulla vittima che, ovviamente, sconfina spesso al di fuori della legalità. Contemporaneamente, anche la "flessibilità mentale" e dei ruoli appaiono del tutto assenti nei soggetti parafilici, che, invece, riescono a raggiungere l'eccitazione e poi la gratificazione sessuale solo attraverso alcuni copioni fissi.
Allo stesso modo, anche la ricerca di una soddisfazione sessuale reciproca è, nel sadismo sessuale, assolutamente assente, poichè è proprio l'elemento della sofferenza inflitta, reale e non piacevole, a sostenere l'eccitazione del sadico sessuale. Anche a livello di differenze individuali/intrapsichiche, i praticanti BDSM si distanziano in modo netto dal profilo del sadico sessuale che sarebbe, invece, un individuo socialmente isolato, timido e introverso, con forti sentimenti di inferiorità e basso grado di autostima, compensati tramite il rifugiarsi in un mondo di fantasie grandiose di onnipotenza e di potere assoluto, mentre, a livello relazionale, è importante sottolineare l'esistenza di rapporti di coppia duraturi e soddisfacenti che coinvolgono pratiche sessuali di tipo BDSM. In definitiva, sadismo e masochismo vengono reinterpretati nelle pratiche BDSM come "stili di vita sessuale" regolati da norme e valori specifici, con differenze essenziali che, pur correndo sullo stesso filo apparentemente sottile della "violenza" come strumento di eccitazione sessuale, si connotano come preferenza sessuale inusuale da un lato e patologia parafilica dall'altro.
Dr.ssa Michela Pieroni, Alessandra Recine e Luca Pierleoni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Articoli originali visionabili presso la Società Italiana di Sessuologia e Psicologia - SISP, all’indirizzo www.sisponline.it
Dr.ssa Michela Pieroni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 19948
Laurea in Psicologia, Specializzazione in in “Intervento Psicologico nello sviluppo e nelle Istituzioni Socio-educative”
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